Il Forum degli Amici del GTR

Auguri Professore

la scuola in diretta sul forum del GTR

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  1. Super GTR
     
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  2. °KàL-El°
     
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    Bah come sempre la maggioranza delle persone che protesta e scende in campo ( e parlo degli studenti ) non sa nemmeno perchè sta protestando, occupa e si mobilità per il puro gusto di fare vacanza :) lo abbiamo fatto anche noi!

    Facciamo la manifestazione di sabato o di domenica vediamo quante persone scendono in campo.
    Scendere in piazza si occupare non ha senso a mio modo di vedere!
     
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  3. Super GTR
     
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    come vedi la gente protesta anche di sabato e di pomeriggio...incredibile!!!

    vi segnalo due link da tenere d'occhio, anche se di repubblica e quindi di parte:

    cronostoria della manifestazione del 30 10 08

    foto della protesta del 30 10 08
     
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  4. Super GTR
     
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  5. Super GTR
     
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    Previsto il blocco delle assunzioni nelle università sprecone: ora andrà in un ddl
    Premi per gli atenei virtuosi, stanziamenti per residenze da destinare agli studenti
    Ecco il decreto Gelmini bloccato
    "Mi prenderò tempo per riflettere"
    di GIOVANNA CASADIO

    ROMA - Ora il ministro Mariastella fa sapere: "Mi prenderò il tempo che occorre". Sull'università, ammette, non c'è tutta quella fretta che s'era detto. E precisa: "Continuo a lavorare sulle linee di indirizzo ma nessuno aveva pensato di fare una riforma per decreto". Non del tutto vero. Perché un decreto, o meglio uno "schema di decreto legge" sulla "valorizzazione del merito nelle università e negli enti di ricerca", ha già fatto il giro degli uffici legislativi del governo.

    Tre articoli, moltiplicati per una decina di commi. Il primo - il più importante - è contro la finanza allegra degli atenei e per liberalizzare in qualche modo il reclutamento dei ricercatori massacrati dal blocco del turn-over. Disposizioni urgenti. "Riservato", recita la nota di accompagnamento. Arenato anche questo, comunque. Sia per i costi che prevede e anche "a causa delle polemiche". Per la Direzione generale del ministero, il provvedimento era positivo: una buona cosa, però si sono scatenate "le polemiche... quelle sui concorsi e quelle politiche".

    Così questo provvedimento - "uno degli interventi d'accompagnamento" del "pacchetto" sull'università, come l'ha definito il direttore generale Antonello Masìa - viene accantonato. Però gran parte di queste misure dovrebbero essere trasferite in un disegno di legge.
    Mariastella Gelmini, ministro sotto assedio, questa volta aveva puntato ad addolcire la pillola amara dei tagli previsti dalla legge 133, quella che ha firmato insieme con Giulio Tremonti.

    Nella sede dell'Eur, dove in questi giorni si rifugia spesso, la Gelmini tiene una riunione dietro l'altra. Con questo testo in particolare, riteneva di essere sulla strada giusta, di coniugare cioè rigore, buonsenso e insomma di capitalizzare, dopo la rivolta nel paese, un po' di consensi. Un decreto che costa però, più di quanto non risparmi. In concreto, al primo comma impedisce alle università che spendono in stipendi per il personale più del 90 per cento del Fondo di finanziamento ordinario, di bandire posti di qualunque tipo. Secondo una sommaria panoramica le università prodighe sarebbero Siena, Firenze, Pisa, Napoli Orientale, Cassino, Trieste.

    Altra penalizzazione per gli atenei non-virtuosi è rappresentata dall'esclusione dalla ripartizione dei fondi relativi al piano straordinario per l'assunzione dei ricercatori per gli anni 2008/2009. Poi, le deroghe al limite previsto dalla 133 per l'assunzione di ricercatori che hanno superato concorsi banditi prima dei "tagli": possono essere assunti in numero non superiore al 20 per cento delle risorse e al 20 per cento delle unità collocate a riposo nell'anno precedente.

    Possibilità inoltre di sforare la norma sul turn-over se l'università è particolarmente risparmiosa. Un breve capitolo è dedicato al meccanismo di concorso. Qui però, negli ultimi giorni si sono rincorse varie stesure, limature, ripensamenti. La più gettonata prevedeva di "allineare" la selezione alla prassi internazionale, perciò una commissione composta da un membro della facoltà e due sorteggiati, di pari grado o superiore, a garanzia del carattere nazionale della selezione.

    Nel decreto per l'università anche l'articolo da concordare con il ministro Brunetta sugli enti di ricerca. Infine, soldi. Stanziamenti per alloggi e residenze per gli studenti (7 milioni), scoprendo che l'Italia è l'ultimo paese europeo in fatto di residenze universitarie. Un cospicuo finanziamento anche per borse di studio per chi merita. E qui, i collaboratori della Gelmini mettono subito le mani avanti: "Quelle cifre sono vecchie, poi era già stato tutto riscritto".

    Fin qui, il decreto. L'unico che sia stato finora redatto sull'università. Né ce ne saranno altri. Il ministro fa sapere che preparerà l'atto politico di indirizzo, i disegni di legge specifici su governance, risorse, merito, personale. In via d'urgenza, niente. La piazza prima, le critiche nella sua stessa maggioranza, mezza Italia sulle barricate nelle scuole e nelle facoltà, consigliano alla Gelmini di cambiare strada.

    "Guardi ministro, il consenso non è un fatto accessorio", le ha ripetuto Luciano Corradini, l'ex sottosegretario del governo Dini, amico di Prodi, che abita a Brescia (la città di Mariastella). A lui e al pedagogista Giuseppe Bertagna ha chiesto consiglio. E loro le hanno suggerito: confronto, dialogo, ascolto.
    (4 novembre 2008)
     
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  6. Super GTR
     
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    PADOVA - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano tende la mano ai ricercatori e agli studenti che stanno dando vita in questi giorni alla mobilitazione nel mondo dell'istruzione. "Per quello che posso fare per voi, senza andare aldilà dei miei poteri, ce la metterò tutta", dice il capo dello Stato incontrando a Padova un gruppo di ricercatori che protestavano per i tagli all'università.

    "Spero che il tema della ricerca - continua Napolitano- sia affrontato con un po' di ragionevolezza. Mi sembra che ci sia uno spiraglio. Io ho sempre auspicato il confronto piuttosto che dover affrontare fatti compiuti". Napolitano ha quindi ricordato come già a livello internazionale, per quanto riguarda i concorsi accademici, esistano già dei metodi che "garantiscono una selezione oggettiva che anche da noi dovrebbe dare più garanzie a tutti".

    Poi, parlando agli studenti del liceo Tito Livio di Padova, dove il Presidente fece la maturità classica, Napolitano esprimendo comprensione per le contestazioni, pone però un condizione: le proteste vanno bene, ma "in modo costruttivo, nel rispetto della democrazia" e non per conservare quello che c'è di sbagliato. "Spero che questo temi - dice ancora il capo dello Stato - vengano affrontati con un po' di ragionevolezza e mi sembra che si sia aperto uno spiraglio. Io ho sempre auspicato il confronto, piuttosto che non dover affrontare i fatti compiuti".

    L'Onda però non si ferma. Un migliaio di studenti sono scesi in strada stamani a Palermo. Apriva il corteo lo striscione con la scritta: "Un urlo alla Gelmini, no alla repressione, più fondi all'istruzione". Corteo di protesta anche a Catanzaro. Più di 500 studenti delle medie superiori hanno percorso le vie del centro scandendo slogan contro il ministro dell'Istruzione. Anche gli studenti del nautico di Bagnoli bocciano il decreto legge. Stamane hanno occupato per un'ora un binario della stazione di Napoli Campi Flegrei.

    E a Roma, la preside del liceo classico Albertelli annuncia che domani si riunirà il consiglio d'istituto per decidere le punizioni da assegnare agli studenti che hanno occupato l'istituto. Se la scelta ricadrà sul 5 in condotta, sarà bocciatura certa per gli studenti: così vuola la neolegge Gelmini.
    (5 novembre 2008)
     
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5 replies since 22/10/2008, 16:03   51 views
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